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Vendu
ICF - Ross Littell - Chaise longue - DPP 1 - Acier, Cuir
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ICF - Ross Littell - Chaise longue - DPP 1 - Acier, Cuir

Negli anni ‘60 proprio per ICF DePadova Ross Littel realizza la PLR 1 Lounge Chair. Una sintesi tra essenzialità e lusso, angolosità e flessuosità, che può senza dubbio essere annoverata tra i prodotti meglio riusciti del “Good Design”. La struttura è realizzata in acciaio cromato, la seduta e lo schienale sono costituiti da strisce intrecciate in cuoio (c’è anche la variante in cotone). La si può trovare in diversi colori; tra i più classici il nero ed il cognac. Fin da subito questa lounge chair riscuote enorme successo, dimostrando l’abilità di Littell nel coniugare semplicità e ricercatezza. Proprio per la sua eleganza fine, senza pretese, questa seduta è ancora apprezzatissima, un simbolo di gusto che dona ad ogni arredo un tocco di classe ed una nota retrò. La Lounge Chair presentata in questa asta si presenta in buone condizioni d'uso. La struttura è perfettamente integra e la cromatura dopo un attenta pulizia e lucidatura è tornata a brillare con solo lievi segni dell'età. Il rivestimento in cuoio color cognac a forte spessore è integro e robusto con alcuni segni d'uso e macchie sulla pelle che conferisco un ulteriore fascino alla poltrona. Dimensioni poltrona in cm: Altezza 75cm Profondità 66cm Larghezza 66cm La nostra società "ORVETT" offre gratuitamente l'assicurazione sul trasporto per le consegne in Europa. Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione. Nel 1953 il New York Times pubblica un’importante ed emblematica recensione della rassegna “Good Design” organizzata dal MOMA. Provocatoriamente sostiene che anche un manico di scopa possa essere considerato un’opera d’arte purché sia utile e bello. Questa affermazione riassume efficacemente lo spirito ed il pensiero della corrente artistica “Good Design” sviluppatasi intorno agli anni ‘30 negli Stati Uniti. Sulle orme dei già noti ed affermati movimenti europei Arts and Crafts, Deutscher Werkbund e Bauhaus, gli artisti, architetti e designer aderenti al gruppo intendevano definire e delineare il campo d’azione del design. Viene data pari dignità e pari importanza a tutte le componenti d’arredo, senza tralasciare elettrodomestici e suppellettili. Gli attributi necessari per realizzare un buon prodotto di design sono innovazione, semplicità, utilità, praticità ed estetica. Un oggetto non può, o meglio non deve essere bello e inutile così come non deve essere pratico ma brutto. Il MOMA sostiene senza riserve questo gruppo di designer votati al minimalismo e all’efficienza, organizzando un ciclo di mostre dedicate tra il 1950 ed il 1955, guidando ed indirizzando così i gusti dei consumatori americani nel dopoguerra. In questo clima culturalmente vivace e favorevole si inserisce il designer Ross Littell, che durante la sua lunga carriera si distinguerà per lo stile pratico, innovativo e minimalista. Laureatosi in design industriale presso il Pratt Institute, ben presto si distingue per ingegno e originalità. La sua T-chair (della collezione “The New Furniture”) disegnata con William Katavolos e Douglas Kelley per la Laverne Company nel 1952, si guadagna un posto nella collezione di design permanente al Museum of Modern Art di New York. Dopo il successo riscosso negli Stati Uniti, Littell si trasferisce in Europa dove collabora con Knoll e soprattutto con ICF DePadova in Italia. Negli anni ‘60 proprio per ICF DePadova realizza la PLR 1 Lounge Chair. Una sintesi tra essenzialità e lusso, angolosità e flessuosità, che può senza dubbio essere annoverata tra i prodotti meglio riusciti del “Good Design”. La struttura è realizzata in acciaio cromato, la seduta e lo schienale sono costituiti da strisce intrecciate in cuoio (c’è anche la variante in cotone). La si può trovare in diversi colori; tra i più classici il nero ed il cognac. Fin da subito questa lounge chair riscuote enorme successo, dimostrando l’abilità di Littell nel coniugare semplicità e ricercatezza. Proprio per la sua eleganza fine, senza pretese, questa seduta è ancora apprezzatissima, un simbolo di gusto che dona ad ogni arredo un tocco di classe ed una nota retrò. La lezione del “Good Design”, improntata sul difficile equilibrio tra praticità e bellezza, a distanza di decadi, non si è ancora esaurita. A testimoniarlo il fascino intramontabile che ancora esercitano i suoi prodotti. ICF De Padova Fernando e Maddalena De Padova iniziano la propria attività imprenditoriale importando negli anni '50 mobili e oggetti scandinavi venduti nello showroom di via Montenapoleone a Milano. Per la prima volta il design del nord Europa arriva in Italia. Anni '60. Durante un viaggio a Basilea, Maddalena De Padova scopre casualmente la Wire Chair di Charles Eames. Nel giro di pochi mesi, Maddalena incontra l’azienda americana Herman Miller da cui ottiene la licenza di produzione per l’Italia dei prodotti disegnati da Charles Eames e da George Nelson. Viene fondata la ICF De Padova, con sede a Vimodrone che produrrà in Italia i mobili per ufficio Herman Miller. Da questo incontro Maddalena De Padova assorbe i segreti che costituiranno il cuore della sua filosofia: l’importanza del contesto ambientale da George Nelson, le “connections” da Charles Eames, il ruolo degli oggetti da Alexander Girard. Viene inaugurato il grande showroom in corso Venezia a Milano Anni '70. Dopo la morte di Fernando, Maddalena De Padova si occupa in prima persona dell’azienda, ne segue l’attività produttiva e la distribuzione. Vico Magistretti inizia in questi anni la sua lunga collaborazione con l’azienda disegnando una collezione di mobili da ufficio. Anni '80. De Padova cede il marchio ICF con la licenza di produzione della Herman Miller e dà vita a una linea di mobili e oggetti a marchio De Padova. Nascono le “Edizioni De Padova”, che diventeranno poi “è De Padova”. Collaborano fra gli altri grandi designer come Achille Castiglioni e Dieter Rams, ma soprattutto Vico Magistretti. Lo showroom di corso Venezia è un occhio spalancato su mondi lontani: quello degli Shakers ne rappresenta l’apice.

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Negli anni ‘60 proprio per ICF DePadova Ross Littel realizza la PLR 1 Lounge Chair.
Una sintesi tra essenzialità e lusso, angolosità e flessuosità, che può senza dubbio essere annoverata tra i prodotti meglio riusciti del “Good Design”.
La struttura è realizzata in acciaio cromato, la seduta e lo schienale sono costituiti da strisce intrecciate in cuoio (c’è anche la variante in cotone). La si può trovare in diversi colori; tra i più classici il nero ed il cognac. Fin da subito questa lounge chair riscuote enorme successo, dimostrando l’abilità di Littell nel coniugare semplicità e ricercatezza. Proprio per la sua eleganza fine, senza pretese, questa seduta è ancora apprezzatissima, un simbolo di gusto che dona ad ogni arredo un tocco di classe ed una nota retrò.


La Lounge Chair presentata in questa asta si presenta in buone condizioni d'uso.
La struttura è perfettamente integra e la cromatura dopo un attenta pulizia e lucidatura è tornata a brillare con solo lievi segni dell'età.
Il rivestimento in cuoio color cognac a forte spessore è integro e robusto con alcuni segni d'uso e macchie sulla pelle che conferisco un ulteriore fascino alla poltrona.

Dimensioni poltrona in cm:
Altezza 75cm
Profondità 66cm
Larghezza 66cm

La nostra società "ORVETT" offre gratuitamente l'assicurazione sul trasporto per le consegne in Europa.
Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione.


Nel 1953 il New York Times pubblica un’importante ed emblematica recensione della rassegna “Good Design” organizzata dal MOMA.
Provocatoriamente sostiene che anche un manico di scopa possa essere considerato un’opera d’arte purché sia utile e bello.
Questa affermazione riassume efficacemente lo spirito ed il pensiero della corrente artistica “Good Design” sviluppatasi intorno agli anni ‘30 negli Stati Uniti. Sulle orme dei già noti ed affermati movimenti europei Arts and Crafts, Deutscher Werkbund e Bauhaus, gli artisti, architetti e designer aderenti al gruppo intendevano definire e delineare il campo d’azione del design.
Viene data pari dignità e pari importanza a tutte le componenti d’arredo, senza tralasciare elettrodomestici e suppellettili.
Gli attributi necessari per realizzare un buon prodotto di design sono innovazione, semplicità, utilità, praticità ed estetica. Un oggetto non può, o meglio non deve essere bello e inutile così come non deve essere pratico ma brutto.
Il MOMA sostiene senza riserve questo gruppo di designer votati al minimalismo e all’efficienza, organizzando un ciclo di mostre dedicate tra il 1950 ed il 1955, guidando ed indirizzando così i gusti dei consumatori americani nel dopoguerra.
In questo clima culturalmente vivace e favorevole si inserisce il designer Ross Littell, che durante la sua lunga carriera si distinguerà per lo stile pratico, innovativo e minimalista.
Laureatosi in design industriale presso il Pratt Institute, ben presto si distingue per ingegno e originalità. La sua T-chair (della collezione “The New Furniture”) disegnata con William Katavolos e Douglas Kelley per la Laverne Company nel 1952, si guadagna un posto nella collezione di design permanente al Museum of Modern Art di New York.
Dopo il successo riscosso negli Stati Uniti, Littell si trasferisce in Europa dove collabora con Knoll e soprattutto con ICF DePadova in Italia. Negli anni ‘60 proprio per ICF DePadova realizza la PLR 1 Lounge Chair.
Una sintesi tra essenzialità e lusso, angolosità e flessuosità, che può senza dubbio essere annoverata tra i prodotti meglio riusciti del “Good Design”.
La struttura è realizzata in acciaio cromato, la seduta e lo schienale sono costituiti da strisce intrecciate in cuoio (c’è anche la variante in cotone). La si può trovare in diversi colori; tra i più classici il nero ed il cognac. Fin da subito questa lounge chair riscuote enorme successo, dimostrando l’abilità di Littell nel coniugare semplicità e ricercatezza. Proprio per la sua eleganza fine, senza pretese, questa seduta è ancora apprezzatissima, un simbolo di gusto che dona ad ogni arredo un tocco di classe ed una nota retrò.
La lezione del “Good Design”, improntata sul difficile equilibrio tra praticità e bellezza, a distanza di decadi, non si è ancora esaurita. A testimoniarlo il fascino intramontabile che ancora esercitano i suoi prodotti.


ICF De Padova
Fernando e Maddalena De Padova iniziano la propria attività imprenditoriale importando negli anni '50 mobili e oggetti scandinavi venduti nello showroom di via Montenapoleone a Milano. Per la prima volta il design del nord Europa arriva in Italia.
Anni '60. Durante un viaggio a Basilea, Maddalena De Padova scopre casualmente la Wire Chair di Charles Eames. Nel giro di pochi mesi, Maddalena incontra l’azienda americana Herman Miller da cui ottiene la licenza di produzione per l’Italia dei prodotti disegnati da Charles Eames e da George Nelson. Viene fondata la ICF De Padova, con sede a Vimodrone che produrrà in Italia i mobili per ufficio Herman Miller. Da questo incontro Maddalena De Padova assorbe i segreti che costituiranno il cuore della sua filosofia: l’importanza del contesto ambientale da George Nelson, le “connections” da Charles Eames, il ruolo degli oggetti da Alexander Girard. Viene inaugurato il grande showroom in corso Venezia a Milano
Anni '70. Dopo la morte di Fernando, Maddalena De Padova si occupa in prima persona dell’azienda, ne segue l’attività produttiva e la distribuzione. Vico Magistretti inizia in questi anni la sua lunga collaborazione con l’azienda disegnando una collezione di mobili da ufficio.
Anni '80. De Padova cede il marchio ICF con la licenza di produzione della Herman Miller e dà vita a una linea di mobili e oggetti a marchio De Padova. Nascono le “Edizioni De Padova”, che diventeranno poi “è De Padova”. Collaborano fra gli altri grandi designer come Achille Castiglioni e Dieter Rams, ma soprattutto Vico Magistretti. Lo showroom di corso Venezia è un occhio spalancato su mondi lontani: quello degli Shakers ne rappresenta l’apice.



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